La vicenda di Giovanni, cugino di Gesù e quindi emblema di un percorso parallelo a quello realizzato dal Cristo, descrive completamente le cinque fasi della Kenosis della mente modellata dall'educazione, dalla religione e dalla cultura di riferimento. La Vergine delle rocce dipinta da Leonardo impone sul capo di Giovannino le cinque dita della mano sinistra, metafora dei "cinque passaggi" iniziatici indispensabili per giungere a percepire e riconoscere la luce del Messia, cioè di chi ha illuminato la Mente e l'ha pervasa di coscienza spirituale.
e) La Shakti del Maestro
La mano che la Vergine delle rocce pone sul capo di Giovannino è la stessa di quella che pone l'Illuminato, il Buddha, sulla testa del discepolo. Si tratta di un programma di de-strutturazione della personalità ed è per questo la mente del discepolo deve diventare prima pura come quella di un bambino. Giovannino è ancora un bambino, a significare una totale disponibilità ad assorbire non tanto le parole, quanto le esperienze concrete della trasformazione della mente subconscia in anima (Giovannino a 9 anni abbraccia Gesù vicino al roseto)), della mente inconscia in coscienza della percezione (Giovanni nel deserto con il bastone di tirso) e infine della mente ipercosncia nell'intelletto dell'anima (Giovanni Battista indica la croce dellz trasformazione della pulsione psichica in mente). Botticelli e Leonardo descrivono la vicenda in tutte le sue fasi chemiche di trasformazione della materia psichica un materia mentale.
f) Distacco dalla coscienza di gruppo
La destrutturazione della personalità psichica modellata dalla coscienza di gruppo si attua in cinque atti, gli stessi compiuti dal Figliol prodigo nella parabola di Gesù.
1. Distacco dalla famiglia e dalla tradizione culturale e religiosa di riferimento
2. Dissipazione della dote paterna, intesa come esperienza concreta del significato degli istinti, delle pulsioni e della libido
3. Consumazione dell'energia psichica nella ricerca di un nuovo equilibrio
4. Ritiro nel deserto ed esperienza della meditazione, della contemplazione e assorbimento nel Sè.
5. condivisione della Realtà con i "folli" e obliterazione della volontà personale.
mercoledì 30 luglio 2008
martedì 29 luglio 2008
Il Battesimo di Cristo
Il mito ha un profondo impatto nella coscienza individuale e collettiva. Il mito svolge la funzione psicologica di trasmettere la conoscenza dell'origine della coscienza. A partire dal mito del Paradiso terrestre è possibile seguire il filo rosso della trasformazione millenaria della coscienza umana, dalle prime comunità semite fino alle vicende del Vangelo in cui viene rappresentato lo straordinario sviluppo della coscienza individuale (Gesù figlio dell'uomo) nella coscienza transpersonale (Cristo, figlio di Dio). L'inizio di questa trasformazione spirituale richiede un rito di iniziazione: il Battesimo.
Il Battesimo
Per Piero della Francesca il "Battesimo" celebra la comprensione dell'avvento della coscienza (il Messia) all'interno di una struttura mentale dominata da fattori subconsci, inconsci e iperconsci (Giovanni Battista). Solo al termine della "Kenosis", ovvero della destrutturazione della coscienza ordinaria modellata dall'educazione religiosa o politica, dai modelli sociali e dal sistema delle credenze individuali e collettive, Giovanni Battista riconosce l'avvento del Cristo, emblema della coscienza transpersonale che può andare oltre i limiti biosocioculturali e i vincoli epigenetici della razza di appartenenza.
Il cammino spirituale
a) I tre angeli
Diverse sono le interpretazioni che riguardano le tre figure alla destra di Cristo. Gli storici sembrano orientati a identificare la figura centrale con la Concordia e l'angelo con il serto di ulivo in testa con la Pace. Altri propongono l'allegoria delle tre virtù teologali o il tema delle Tre grazie.
Gli artisti del Rinascimento avevano uno visione chiara della nascita, dello sviluppo e dell'espansione della coscienza spirituale, intesa nel senso di "Spiritus Mercurius" e cioè di consapevolezza della Realtà (il primo angelo a sinistra), di comprensione delle molteplici Verità (l'angelo al centro alle cui spalle cresce l'albero della conoscenza), e conoscenza delle Verità assolute, filosofiche e spirituali, che emergono sullo sfondo dei presupposti iniziatici indicati dalla filosofia alchemica (il terzo angelo nascosto parzialmente dall'albero filosofico).
b) Il sentiero e l'albero
L'evoluzione della coscienza spirituale non dipende dal grado di istruzione, di cultura o dall'aver seguito per anni le istruzioni di un maestro (i dotti e gli eruditi che si vedono sullo sfondo). La metamorfosi della coscienza individuale nella coscienza transpersonale di Cristo richiede un cammino di conoscenza tortuoso e che si completa ai piedi dell'albero filosofale, e cioè quando si intuiscono i principi iniziatici che sono connesse a certe azioni simboliche.
c) l'uomo che si denuda
Ma per giungere a conoscere la Verità iniziatica l'uomo deve denudarsi completamente, togliersi i vecchi vestiti e immergersi nell'acqua purificatrice del Giordano. LA purificazione della coscienza individuale è stata definita da San Paolo una Kènosi, una progressiva spoliazione da tutti gli elementi esterni che alimentano l'attaccamento, il condizionamento e l'omologazione a modelli socili e culturali che fuorviano dalla retta via (il dharma dell'anima). Durante la fasi di denudazione dagli elementi esteriori avviene una graduale liberazione delle potenzialità mentali dell'individuo da cui emerge una diversa manifestazione della "coscienza creativa", non più focalizzata a rispondere alle problematiche materiali e tesa al raggiungimento di determinate facoltà mentali (Giovanni Battista)
d) Giovanni Battista.
La vicenda di Giovanni, cugino di Gesù e quindi emblema di un percorso parallelo a quello realizzato dal Cristo, descrive completamente le cinque fasi della Kenosis della mente modellata dall'educazione, dalla religione e dalla cultura di riferimento. La Vergine delle rocce dipinta da Leonardo impone sul capo di Giovannino le cinque dita della mano sinistra, metafora dei "cinque passaggi" iniziatici indispensabili per giungere a percepire e riconoscere la luce del Messia, cioè di chi ha illuminato la Mente e l'ha pervasa di coscienza spirituale.
e) La Shakti del Maestro
La mano che la Vergine delle rocce pone sul capo di Giovannino è la stessa di quella che pone l'Illuminato, il Buddha, sulla testa del discepolo. Si tratta di un programma di de-strutturazione della personalità ed è per questo la mente del discepolo deve diventare prima pura come quella di un bambino. Giovannino è ancora un bambino, a significare una totale disponibilità ad assorbire non tanto le parole, quanto le esperienze concrete della trasformazione della mente subconscia in anima (Giovannino a 9 anni abbraccia Gesù vicino al roseto)), della mente inconscia in coscienza della percezione (Giovanni nel deserto con il bastone di tirso) e infine della mente ipercosncia nell'intelletto dell'anima (Giovanni Battista indica la croce dellz trasformazione della pulsione psichica in mente). Botticelli e Leonardo descrivono la vicenda in tutte le sue fasi chemiche di trasformazione della materia psichica un materia mentale.
f) Distacco dalla coscienza di gruppo
La destrutturazione della personalità psichica modellata dalla coscienza di gruppo si attua in cinque atti, gli stessi compiuti dal Figliol prodigo nella parabola di Gesù.
1. Distacco dalla famiglia e dalla tradizione culturale e religiosa di riferimento
2. Dissipazione della dote paterna, intesa come esperienza concreta del significato degli istinti, delle pulsioni e della libido
3. Consumazione dell'energia psichica nella ricerca di un nuovo equilibrio
4. Ritiro nel deserto ed esperienza della meditazione, della contemplazione e assorbimento nel Sè.
5. condivisione della Realtà con i "folli" e obliterazione della volontà personale.
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